Oggetto: Istanza per l’istituzione da parte degli Enti locali di un reddito di continuità da destinare agli operatori culturali e alla filiera dello spettacolo con sede fiscale nel territorio di competenza (Regione Puglia), in difficoltà a causa della crisi determinata dalla Pandemia Covid- 19

Alla Dott.ssa Loredana Capone
Assessore Industria Turistica e Culturale
Regione Puglia

Al Dott. Aldo Patruno
Direttore Dipartimento Turismo, Economia
della Cultura e Valorizzazione del Territorio
Regione Puglia

Come è tristemente noto, tutto il comparto culturale e dello spettacolo è stato fermato ed
inibito ad operare da fine febbraio 2020, a causa della pandemia nota come Covid-19.
Lo Stato ha approntato una serie di risorse per attenuare il danno economico inflitto dal blocco governativo, ma tali risorse, da un lato non sono sufficienti a sopperire al mancato periodo lavorativo (per coloro che ne hanno avuto diritto), dall’altro, a causa anche dei requisiti che non tengono conto della particolarità dei contratti e dei rapporti in genere, non hanno raggiunto molteplici figure del complesso mondo della cultura e spettacolo.
Tale situazione si aggraverà con la sospensione dei sostegni statali, senza che vi sia la possibilità di una piena ripresa delle attività per tutti quegli artisti e maestranze freelance, lavoratori del teatro, dell’audiovisivo, della musica e della danza che, nei prossimi mesi rischiano uno stato di disoccupazione privo di coperture economiche.
Molti lavoratori del settore hanno investito in attrezzature, ammodernamento dei servizi e in sicurezza, e tanto altro ancora, ma con il blocco del comparto si ritrovano a dover pagare tutto con costi certi, senza poter rendere produttivi i propri mezzi e il proprio know-how.
Compagnie, Scuole, Organismi di Produzione sono stati costretti ad annullare le proprie
attività, con conseguente disoccupazione di tecnici, attori, danzatori, musicisti, cantanti e di tutte quelle figure e maestranze con contratti intermittenti, occasionali e a chiamata, privi di diritti e tutele, il cui lavoro di creazione e di prove necessarie alla realizzazione di spettacoli non è mai stato oggetto di contribuzione, impedendo così l’accesso agli ammortizzatori sociali.
Persone, prima che professionisti, per i quali un giorno di lavoro in più o in meno può fare la differenza e che ora sono costrette a sostenere le spese della vita quotidiana senza più entrate e senza più prospettive di lavoro.
Nello specifico, ci rivolgiamo alla nostra Regione di appartenenza perché possa rapidamente intervenire con aiuti integrativi meglio espressi qui a seguire.
Chiediamo, quindi:
– l’istituzione di un reddito di continuità per tutti i lavoratori del settore Cultura e Spettacolo rimasti fuori dalle forme di sostegno e per tutti coloro che ne rimarranno privi a partire dalla sospensione dei bonus INPS;
– investimenti destinati all’ammodernamento di strumenti di nuova tecnologia, utili a
realizzare produzioni audiovisive e sonore;
– il potenziamento dell’Osservatorio regionale sulla cultura già previsto dalla legge 6;
– la costituzione di un Registro regionale di artisti professionisti della Puglia, con lo scopo di fornire un’identità occupazionale e aprire una nuova stagione di diritti, su esempio e modello di altre Regioni italiane.
– di avviare con urgenza un censimento degli spazi aperti che, offerti gratuitamente, potranno ospitare spettacoli e manifestazioni culturali già questa estate, compatibilmente con il monitoraggio sanitario e l’applicazione dei protocolli.
– un progetto sulla digitalizzazione e la creazione di una piattaforma digitale unica per la Puglia, anche in collaborazione con l’Apulia Film Commission e la Mediateca regionale, in grado di favorire la creazione e la diffusione dell’intero patrimonio di produzioni culturali pugliesi, nonché l’incontro di talenti e performer con le imprese di produzione video.
La presente istanza ha l’obiettivo di sostenere tutto il comparto della cultura e dello spettacolo, in cui lavorano molte figure professionali, tra cui:
● Artisti teatrali (drammaturghi, attori, performer ecc. ecc.);
● Musicisti e cantanti professionisti;
● Coreografi e danzatori;
● Autori e sceneggiatori cinematografici;
● Tecnici e maestranze;
● Lavoratori della logistica negli eventi culturali;
● Lavoratori nel settore della comunicazione specializzati in cultura, musica e spettacolo, con Partita Iva;
● Service audio;
● Service luci;
● Service video;
● Noleggiatori di materiale per spettacoli (strutture, audio, luci, video);
● Studi di registrazione;
● Etichette discografiche;
● Organizzatori di eventi live;
● Uffici stampa in campo artistico;
● Servizi connessi alla filiera culturale e dello spettacolo;
● Gallerie d’arte;
I contributi economici andranno riconosciuti in base a uno dei seguenti requisiti:
Per i singoli:
• Insegnamento, ricerca, produzione, esecuzione di arti dal vivo come unica attività
lavorativa, assunti come collaboratori, a prestazione autonoma od occasionale, o con Partita IVA
• Essere iscritti all’Enpals o Gestione separata, non ad altre casse obbligatorie
previdenziali, con almeno 12 mesi di attività e operatività nel settore della cultura, spettacolo e attività connesse (Noleggio materiali, servizi tecnici, servizi artistici, servizi per lo spettacolo, produzione discografica, studio di registrazione, attività artistica, attività musicale, attività attoriale, teatro, servizi teatrali, etc.)
• Essere un artista nel campo musicale con almeno due produzioni attive negli ultimi
cinque anni (inserite nel catalogo di una etichetta discografica presente sui digital store e/o su supporto fisico), che lavori esclusivamente nel settore e non abbia ulteriori redditi derivanti da lavori diversi (come ad esempio l’insegnamento scolastico statale, quote in partecipazione in attività societarie differenti, lavoro dipendente a tempo indeterminato, etc)
• Autori, per cui l’INPS prevede il versamento del contributo all’ex Enpals: si tratta di
sceneggiatori, coreografi o altri autori che però non riescono a ottenere il regolare pagamento ai sensi delle diverse circolari INPS da parte dei committenti. In questo caso versano impropriamente il contributo alla gestione separata
• Autori iscritti alla SIAE. Questo è uno dei casi in cui non c’è riconoscimento del lavoro e
quindi non c’è contribuzione
• Attori sui set audiovisivi: non hanno un contratto nazionale di riferimento e vengono
pagati a posa. Non vengono quindi loro riconosciute le prove, il contributo viene versato solo per le giornate di girato.
• Pensionati ENPALS con pensioni basse, costretti a lavorare per integrare il reddito, e
bloccati dall’emergenza.
• Non avere fonti di reddito da occupazione, Rdc, Rem.
Per le aziende:
• Codice ATECO, principale o secondario, attinente alla filiera della cultura e spettacolo
o attività connesse.
Senza un sostegno economico tanti lavoratori rischiano lo stato di indigenza.
Dal momento che la Regione Puglia investe da anni per la valorizzazione culturale del proprio territorio, oggi chiediamo alla Regione stessa un atto di coerenza, che scongiuri il rischio di veder svanire tutti gli sforzi fatti sino ad oggi e di rendere sterile culturalmente una regione che ha sviluppato un comparto cultura e spettacolo forte e produttivo, fatto anche di tante realtà che hanno portato con orgoglio la Puglia in giro per il mondo sotto varie forme artistiche e culturali.
Per questo la CGIL ritiene necessario che tutte le organizzazioni e i professionisti operanti nel settore cultura e spettacolo o nella filiera connessa, con sede legale in Puglia, maturino tale diritto al sostegno per ciascun mese in cui i settori Spettacolo e Cultura sono stati inibiti dall’emergenza Covid, a partire da marzo 2020 fino alla piena ripresa delle attività e dell’occupazione.
Cordiali saluti.

Segretario Generale Slc Cgil
Nicole De Ceglie

Coordinatrice Regionale
Maria Giaquinto