ALLA PUGLIA SERVONO RETI E FORMAZIONE IN SICUREZZA PER SOSTENERE CRESCITA SOCIALE ED ECONOMICA
“Mentre chiediamo investimenti pubblici che sostengano lo sviluppo delle infrastrutture primarie, ad esempio il raddoppio delle linee ferroviarie che penalizzano la Puglia sia sulla dorsale adriatica che tirrenica, l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid 19 ha messo i cittadini, i lavoratori, le imprese e la stessa pubblica amministrazione nella condizione di dover far fronte a una decisa accelerazione nell’utilizzo delle nuove tecnologie, evidenziando come questo si configuri come elemento di ulteriore disuguaglianza, sia per carenza di infrastrutture che a causa del cosiddetto digital divide.
Fenomeni più marcati nel Mezzogiorno d’Italia ed elementi, infrastrutturazione di reti e formazione, che ricorrono nel piano Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022, necessari per rispondere al consolidamento del settore e quindi a garanzia dell’occupazione nell’information technology come nelle telecomunicazioni, ma che assieme rendono più competitivo e attrattivo il territorio e mettono le imprese nelle condizioni di poter investire in innovazione”. È il commento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, all’indomani della diffusione del documento redatto dal comitato degli esperti voluto dal Governo Conte e presieduto da Colao.
Tema e interventi che “necessitano però di una contrattazione territoriale che eviti polarizzazioni e promuova uno sviluppo diffuso che risponda ai bisogni sociali di connettività ma anche di sicurezza per i cittadini, e che consenta allo stesso modo l’erogazione di servizi digitali da parte della PA, a sostegno dell’istruzione, della sanità, delle governance locali, per una partecipazione civica diffusa, per costruire un ambiente sostenibile, infine per potenziare le competenze e sostenere processi produttivi innovativi come Industria 4.0 al fine di rafforzare quindi il settore industriale e manifatturiero” ma nel pieno rispetto della salute di cittadini e lavoratori.
Solo in questo senso con la diffusione della fibra ottica così come della nuove tecnologie, sostiene Nicola Di Ceglie, segretario generale della Slc Cgil di Puglia, si colmerà il digital divide “dal punto di vista infrastrutturale, sostenendo una sorta di rivoluzione in termini di velocità e quantità di dati trasmessi che cambierà la connotazione delle TLC amplificandone la sua funzione infrastrutturale strategica.
Settore che necessita di scelte di politica industriali che permettano di evitare un processo distruttivo e favoriscano il rafforzamento di uno dei sistemi infrastrutturali strategici per il paese e di permetterne una transizione che eviti contraccolpi negativi. Sistema che invece è oggi penalizzato da scelte errate, basti pensare ai pesanti aggravi di costo conseguenti alla modalità di assegnazione delle frequenze che hanno causato una fortissima lievitazione dei prezzi con i valori passati dai previsti 2,5 Mld ai 6,6 Mld registrati, mettono l’intero settore delle TLC in una condizione estremamente critica con il rischio di pesanti conseguenze dal punto di vista produttivo ed occupazionale sia direttamente sulle telecomunicazioni e sia sul versante delle aziende di appalti di rete”.
Inoltre, per quanto alle legittime preoccupazioni sul 5g, Gesmundo ricorda come l’Italia sta da tempo procedendo con attenzione impegnandosi all’applicazione di regole le più stringenti in Europa sulle emissioni elettromagnetiche. Infrastrutture che sostengono quindi lo sviluppo e l’innovazione di cui ha straordinario bisogno
il Sud e la nostra regione, con ricadute evidenti sul piano economico e sociale ma che non devono mettere in secondo piano il tema delle tutele sanitarie.
In questa partita il sindacato intende svolgere in pieno e a ogni livello il suo ruolo contrattuale sia nei confronti degli operatori che della Pubblica amministrazione, a garanzia di un processo di innovazione trasparenze e sostenibile”.
Tema che va opportunamente e ulteriormente dibattuto e approfondito, in modo da far acquisire conoscenze diffuse rispetto alle opportunità, alle ricadute.
Giuseppe Gesmundo
Segretario Generale CGIL Puglia
Nicola Di Ceglie
Segretario Generale SLC CGIL Puglia