venerdì, 26 Aprile 2024

INPS: MOBILITAZIONE PER LA SALVAGUARDIA REALE DEI LAVORATORI

Il Coordinamento Unitario delle RSU della commessa INPS esprime un giudizio fortemente negativo riguardo quanto dichiarato dal Presidente Tridico, nell’incontro di ieri. Lascia del tutto insoddisfatti la dichiarazione del Presidente circa i “vari” pareri acquisiti dall’Istituto sulla non applicabilità della clausola sociale. Quali sono questi pareri vincolanti, quello dell’”avvocatura” interna dell’INPS? Come a dire che il “Professor” Tridico chiede al “Presidente” Tridico un parere sull’applicabilità della clausola sociale…

INPS: INTERNALIZZAZIONE CALL CENTER INPS – IL TEMPO E’ ORMAI FINITO!!!

Siamo ormai giunti a settembre, a soli tre mesi dall’annunciata internalizzazione del Call Center INPS, e dobbiamo constatare, con buona pace di qualche portabandiera rassicuratore a prescindere, come non sia arrivata ancora nessuna risposta alle numerose domande che queste Organizzazioni Sindacali hanno posto e continuano a porre da più di un anno: •quale è il perimetro certo e definito dei lavoratori interessati dal processo di internalizzazione? •nonostante l'ostinazione con cui l’Istituto continui a ripetere di dover fare la selezione pubblica anziché applicare la clausola sociale, contrariamente a quanto sostenuto, a buon diritto, dalle OO.SS, ad oggi nessuno si è degnato di rivelare come avverrà il processo di selezione, quando verrà pubblicato il bando del concorso, quali saranno le tempistiche del processo selettivo.

Commessa INPS: qualcuno scherza con il fuoco

Nella storia già complicatissima della internalizzazione ci mancavano anche le provocazioni delle aziende Comdata e Network Contact. Nella totale indefinitezza sui criteri e sul perimetro le due aziende attualmente fornitrici del servizio annunciano di voler venire meno all’impegno preso in sede ministeriale di assicurare ai lavoratori interessati l’esclusiva permanenza sulla commessa al fine di evitare qualsiasi problema in fase di internalizzazione Non ci sfuggono i problemi di volumi che pure ci sono stati in queste settimane, problemi che hanno visto le aziende ricorrere all’ammortizzatore sociale (alle volte utilizzato forse più come strumento di flessibilità che come soluzione ai problemi legati alla commessa). Però è innegabile che con questa gravissima decisione unilaterale le aziende della RTI si assumono la responsabilità di scaricare sui lavoratori il possibile prezzo di questa decisione. In una fase nella quale ancora non sono chiare le condizioni poste dall’Istituto nel riconoscere il perimetro, Comdata e Network decidono scientemente di mettere nel panico le lavoratrici ed i lavoratori che vedono il rischio di perdere i criteri di anzianità sulla commessa. Non c’era davvero bisogno di questo sfregio! A noi sembra davvero che da una parte l’INPS e, a questo punto la RTI, stiano giocando una partita tutta loro utilizzando i lavoratori come scudi inconsapevoli. Questo è inammissibile. Diffidiamo le aziende dal dare seguito a questa decisione altrimenti non esiteremo a prendere tutte le iniziative sindacali e legali, soprattutto se questa decisione dovesse comportare per qualcuno un danno nel processo di internalizzazione, per tutelare le persone. All’INPS ed alla politica tutta diciamo che i tempi dei giochi sono ampiamente finiti. In questo modo si stanno esasperando gli animi e qualcuno dovrà prendersi le proprie responsabilità.

Internalizzazione Contact Center Inps: le buone ragioni della protesta

A pochi mesi dalla scadenza ufficiale della commessa Inps i lavoratori e le lavoratrici interessati non hanno ancora alcun elemento di certezza su come verrà fatta l’internalizzazione, quale sarà la platea interessata e le condizioni economico-normative. Le poche cose che si conoscono sono tutt’altro che rassicuranti: - La scelta di internalizzare attraverso la selezione pubblica non da certezza che le persone oggi interessate passino effettivamente nella nuova società INPS Servizi. Società che per altro applicherebbe nuovi contratti generalizzando il part time, azzerando quindi l’anzianità convenzionale e le garanzie giuridiche dell’articolo 18 pre “jobs act”. Certezze che solo l’applicazione della clausola sociale è in grado di dare mettendo in trasparenza il perimetro di riferimento e le condizioni; - Nessuna indicazione sul piano industriale di Inps Servizi; - Nulla è dato sapere delle sedi di lavoro, alcune fortemente disagiate; - Decine e decine di lavoratrici e lavoratori senza diploma di scuola superiore sembrerebbero tagliati fuori dal processo la dove si scegliesse la strada della selezione pubblica; - Le lavoratrici ed i lavoratori dei sub appalti, circa duecento persone, non hanno alcuna garanzia di essere compresi nel processo nonostante la loro anzianità sulla commessa; - Circa duecento persone, assegnate formalmente alla commessa AdER ma in realtà prevalentemente su Inps sarebbero anch’esse tagliate fuori. A tutti questi legittimi interrogativi e richieste non è stata data in questi mesi alcuna risposta certa. Registriamo con favore lo spirito di ascolto e volontà di risolvere i problemi che ha animato l’audizione di queste Segreterie Nazionali presso la “Commissione Lavoro” della Camera dei Deputati. Ora però occorre dare seguito a quello spirito e va fatta chiarezza su questa vicenda, aprendo un confronto serio e serrato con l’Inps e con la società controllata che sia in grado di fugare tutte le incertezze che abbiamo per l’ennesima volta denunciato. Per queste ragioni occorre dare forza alle buone ragioni dei lavoratori continuando con convinzione la mobilitazione: SCIOPERO DI DUE ORE AD INIZIO TURNO PER TUTTI I LAVORATORI DELLA COMMESSA INPS COMPRESE LE SOCIETA’ IN SUBAPPALTO PER MARTEDI’ 27 LUGLIO 2021 SCIOPERO INTERO TURNO CON MANIFESTAZIONE A ROMA IN PIAZZA MONTECITORIO PER MERCOLEDI’ 15 SETTEMBRE 2021

Inps: oltre la propaganda il nulla – Comunicato unitario

Leggiamo oggi con un certo interesse un dell’internalizzazione del call center dell’Inps. Purtroppo ci corre l’obbligo di constatare come, al di là della solita propaganda sulla bontà dell’operazione e qualche inutile polemica sulle vicende sindacali di questi giorni, si continui a tacere su come verrà realizzato il processo. Il Senatore, non senza una certa capziosità, corre in soccorso del Presidente dell’Istituto sul numero delle persone impattate, attribuendo al sindacato la scelta di favorire una ipotetica “elefantiasi” del perimetro a scapito delle condizioni di lavoro delle persone già assegnate. Tutto giusto se non fosse che le “login” per adibire le persone alla risposta vengono fornite dall’Istituto. Quello stesso Istituto che, per bocca del responsabile della commessa lo scorso 3 marzo, affermava via mail che “questo Istituto, allo stato non detiene la situazione aggiornata del personale del Contact Center…si interessano codeste OO.SS. a voler eventualmente rivolgere la richiesta in parola al gestore del servizio, il RTI …”. E’ ben strano che oggi il Senatore Dell’Olio venga a rimproverare al Sindacato di non aver assolto ad obblighi che non ha, né per statuto né per competenze. Piuttosto l’Istituto presieduto dal professor Tridico cosa faceva in quei mesi tumultuosi? Che controllo esercitava sul servizio erogato? Le società appaltatrici potevano, secondo il Senatore, generare in autonomia le login con buona pace del controllo della spesa e della congruità del Budget? Ancora…a febbraio del 2021 fu lo stesso Presidente ad indicare nel perimetro al 31 gennaio il numero congruo di 3200 persone tutte part time…perimetro che all’epoca considerava ancora le persone parzialmente adibite sulla commessa AdER (peraltro tutte con una notevole anzianità sul servizio Inps). Salvo poi cambiare idea. E che qualche problema ci sia sulla fotografia della platea lo testimoniano anche i vari emendamenti presentati nel tempo, almeno uno a firma di un collega di partito del Senatore Dall’Olio, che provano ognuno a dare una propria interpretazione. Forse sarebbe davvero il caso di smetterla con queste “guerre di posizione” ed ammettere tutti che abbiamo un problema. A quattro mesi dalla fine della commessa non c’è la benché minima chiarezza su come si voglia effettuare l’operazione. Non si contano più i mesi da quando abbiamo iniziato a sollecitare l’Inps a fare chiarezza sul modello di internalizzazione e sulle “regole” perché, banalmente e con buona pace del Senatore, sapevamo che saremmo arrivati esattamente qui…al rischio di una “guerra fra lavoratori”, una corsa ad esserci in un processo che, nell’Italia ancora squassata dalla pandemia, viene visto da moltissimi come “l’occasione della vita”. Ci voleva molto a capirlo? Purtroppo constatiamo che alle nostre azioni per aprire finalmente il confronto su come uscire da questa situazione si continua a rispondere con la propaganda e con il tentativo, neanche troppo velato, di mettere le persone le una contro le altre. Ad oggi ci risulta che il confronto con le aziende uscenti per organizzare il passaggio sia di fatto fermo. Con chi sta parlando l’INPS per evitare che un’operazione meritoria si trasformi in un caos dove ne perderanno i lavoratori ed il servizio stesso? Noi non discutiamo le posizioni del Senatore Dell’Olio, ci limitiamo a costatare che nella confusione di oggi non ci siamo arrivati per caso. Non sappiamo il Senatore, ma noi riteniamo di dover rispondere a quelle centinaia di persone che ad oggi sembrerebbero essere tagliate fuori dal processo, perché noi vogliamo reinternalizzare sia il servizio che le persone, e a condizioni economico normative giuste e dignitose (e non parliamo necessariamente solo di “ultimi arrivati” come adombra il Senatore…lo si chieda per esempio ai non diplomati che non potranno partecipare alla selezione avendo magari anni di anzianità sulla commessa, o ai lavoratori adibiti anche alla commessa AdEr ma da anni impegnati su INPS). Per non parlare di come verrà effettuata la selezione e di quale garanzia potranno avere le persone oggi assegnate sul servizio di fronte ad una partecipazione massiccia (sempre il Presidente parlò a queste OO.SS. di un bando per 5000 posti da mettere a graduatoria…o ha cambiato idea anche su questo? Aspettiamo con ansia risposta dal Senatore Dell’Olio). Tutto questo mentre la fine della commessa è praticamente arrivata. E’ un problema solo nostro?? Uno sciopero non lo si proclama mai a “cuor leggero”, proprio per questo bisognerebbe, prima di adombrare chissà quali secondi fini, avere la bontà di informarsi e, soprattutto, l’umiltà di confrontarsi. Noi siamo disponibili, lo chiediamo a gran voce da mesi. Fuori da ogni retorica propagandistica e con il solo fine di evitare che molte persone possano uscire da questa vicenda con la propria posizione lavorativa notevolmente peggiorata

INPS: SCIOPERO UNITARIO PER L’INTERNALIZZAZIONE DEL CALL CENTER

PIATTAFORMA RIVENDICATIVA UNITARIA ED INDIZIONE DI SCIOPERO PER L’INTERNALIZZAZIONE DEL CALL CENTER INPS Il giorno 9 luglio si è riunito il Coordinamento unitario delle RSU della commessa INPS congiuntamente alle Segreterie Nazionali e territoriali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL. Il Coordinamento ha condiviso pienamente la preoccupazione per la gestione dell’intera operazione da parte dell’INPS. Una gestione fatta di personalismi e populismo ma che ad oggi non ha ancora dato una sola risposta alle preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti. Il Coordinamento e le Segreterie ribadiscono: - che l’unica soluzione possibile sia l’applicazione della clausola sociale secondo le regole recepite nel CCNL delle Telecomunicazioni; - respingono la scelta aziendale di lasciare fuori dal perimetro dell’internalizzazione le lavoratrici ed i lavoratori addetti anche alla commessa ADER ma prevalentemente focalizzati sulla commessa INPS; - condanna la scelta della Consip di continuare ad aggiudicare commesse pubbliche a cooperative sociali che costituiscono un elemento di dumping salariale e normativo. Questa posizione verrà ribadita con forza già a partire dalla prossima settimana alla Presidenza della Commissione Lavoro della Camera che ha preannunciato la convocazione delle scriventi OO.SS.. L’internalizzazione deve essere un percorso acquisitivo per tutti i lavoratori non una bandiera propagandistica.

INTERNALIZZAZIONE CALL CENTER INPS: BASTA PROPAGANDA!

Si apprende che il Presidente dell’INPS continua il suo tour promozionale sul processo di internalizzazione del call center. Tutto legittimo, magari anche interessante, ma forse è il momento di fermare la macchina della propaganda e dare quelle risposte promesse tante volte e mai arrivate. E’ facile sostenere che internalizzare i servizi sia preferibile all’attuale sistema degli appalti (un tempo c’era lospot di un gelato che diceva più o meno “du gust is megl che uan”). Più difficile fare le cose, soprattutto farle bene. Risulta stiano continuando i tavoli con le aziende…di cosa si parla in quei tavoli quando affrontano il tema del personale mentre l’INPS ancora non si degna di rispondere ufficialmente al Sindacato sui perimetri esatti sede per sede? A che punto sarebbe l’interlocuzione con il Ministero della “Funzione Pubblica” per la verifica annunciata dal Presidente sulla percorribilità della clausola sociale? Intanto la gestione quotidiana della commessa è ogni giorno più complicata ed onerosa per le lavoratrici ed i lavoratori. Così proprio non va. Basta pubblicità: l’internalizzazione l’abbiamo “comprata” tutti perché è giusta e condivisibile. Ora migliaia di lavoratrici e lavoratori voglio i fatti. Siamo a luglio, fra poco ci sarà la sospensione estiva e ancora nessuno sa per certo il “mezzo” giuridico col quale verrà effettuata l’operazione. Nell’ultimo incontro con la presidenza le scriventi OO.SS. hanno espresso la loro piena ed incondizionata disponibilità a collaborare affinché il processo avvenga nel più breve tempo possibile e ricorrendo alla clausola sociale. Purtroppo non si registra la stessa disponibilità e coscienza dell’esiguità del tempo rimasto per applicare la clausola sociale da parte dell’INPS e delle Istituzioni. Non si ritiene più opportuno che si continui a giocare con le aspettative delle persone. Si pretendono risposte, in caso contrario continuerà la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Incontro con Presidente Inps del 14 giugno 2021

Il 14 giugno ha avuto luogo l’incontro richiesto nei giorni scorsi dalle Segreterie nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL al Presidente dell’Inps prof. Tridico per affrontare i molti temi critici legati alla internalizzazione delle attività di Contact Center dell’Istituto. All’incontro ha partecipato anche il neo eletto Presidente del CdA di Inps Sevizi, prof. Mario Esposito.

ADESIONE UNISALUTE GIUGNO 2021

Slc CGIL territoriale di Lecce e Brindisi, ricorda a tutti i propri iscritti che entro il prossimo 22/06/2021 si può procedere con l’adesione al fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore, Unisalute.

Internalizzazione INPS: si prospetta una crisi occupazionale?

Da alcuni giorni si rincorrono sempre più preoccupanti voci sulla vicenda della internalizzazione del Call Center INPS. Parrebbe che l’Istituto si stia orientando ad internalizzare un numero ben inferiore ai 3200 dichiarati al sindacato lo scorso 28 aprile. Parrebbe che l’Istituto abbia sciolto il nodo della presenza di diversi lavoratori in possesso della sola licenza di scuola media decidendo che non potranno essere internalizzati perché non possono accedere al concorso pubblico. Viene imposto il profilo orario part time per tutti (quando invece andrebbe aumentato) e, trattandosi di una nuova assunzione, difficilmente potranno essere garantite le attuali condizioni normative (articolo 18 “preriforma”) ed economiche.